A GENNAIO ARRIVA IL PNRR: IL TETTO SALE A  50 MILIONI DI EURO

Da gennaio 2024 arriverà il decreto che disciplinerà i dettagli del piano Transizione 5.

I 6,3 miliardi previsti dal programma RePower EU per finanziare il piano Transizione 5.0 per il biennio 2024-2025 si sommeranno alle risorse 6,4 miliardi  per il piano Transizione 4.0.

La novità è che il decreto che disporrà l’impiego di queste risorse, insieme con tutto il pacchetto di “aggiornamento” del PNRR e l’impiego degli altri fondi del piano RePower EU, arriverà a gennaio e non entro fine anno.

Questo significa che le misure potrebbero essere retroattive, visto che le risorse europee sono riferite all’intero biennio 2024-2025 e che non è interesse di nessuno “perdere” anche solo qualche settimana di efficacia delle norme.

Aliquote e tetti

Il ministro conferma quanto finora era stato comunicato a più riprese da fonti del Mimit: l’aliquota massima disponibile per le imprese che potranno sommare i due incentivi sarà pari al 40%.

Considerando l’aliquota attuale del piano Transizione 4.0 al 20%, ne consegue che la massima maggiorazione che il piano Transizione 5.0 potrà offrire sarà del 20%. Se il Governo seguirà le linee guida pattuite con la UE, ci saranno almeno due ulteriori aliquote (minori). Le aliquote del piano Transizione 5.0 non saranno parametrate all’ammontare dell’investimento, come accade per il 4.0, ma – come ha ribadito il ministro – “al livello di efficienza” che consentiranno di raggiungere, cioè al risparmio energetico.

Una novità invece riguarda il tetto massimo degli investimenti agevolabili. Mentre per il piano Transizione 4.0 è di 20 milioni, per il piano Transizione 5.0 salirà a 50 milioni, una cifra ancora maggiore rispetto ai 30 milioni che erano stati anticipati alcune settimane fa.

Fino al 10% per le spese per la formazione

La struttura generale del piano descritta nei documenti della UE, i 6,3 miliardi sono così distribuiti:

  • 3.780 milioni per investimenti finalizzati all’efficientamento energetico
  • 1.890 milioni per agevolare autoconsumo e autoproduzione
  • 630 milioni per la formazione

Nei 630 milioni stanziati sono pari proprio al 10% dei 6,3 miliardi stanziati in totale: se ne evince che le spese in formazione saranno in qualche modo legate a un investimento e non indipendenti: in altre parole, che solo chi farà un investimento potrà fruire anche dell’incentivo per la formazione.